Domanda:
10 punti a chi mi trova più informazioni su un insetto chiamato Culex Restuans?
muffus
2006-07-23 13:42:25 UTC
Questa è tosta
Sei risposte:
Pufi
2006-07-23 14:08:16 UTC
Aspetti epidemiologici delle infezioni da virus West Nile (WN)

Il WN fa parte del numeroso gruppo degli Arbovirus; esso appartiene alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, ed è strettamente correlato a molti altri flavivirus che causano malattie umane e animali in diverse aree del mondo.

Il WN viene trasmesso all’uomo e agli animali (equini ed uccelli) attraverso la puntura di zanzare infette; il virus non si trasmette da persona a persona, ma soltanto attraverso la puntura delle zanzare, che rimangono infettanti per tutta la durata della loro vita. Nei serbatoi di infezione (uccelli migratori e animali domestici) il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese.

Le zanzare che possono trasmettere il virus appartengono al genere Culex (C. univittatus, C. modestus, C. pipiens, C. restuans) mentre, quale serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, per lo più passeriformi e corvidi .

Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 nel distretto ugandese West Nile, da cui prende il nome.

Da allora sono state segnalate epidemie di malattia WN in numerosi Paesi dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente e recentemente anche in alcuni Paesi europei e negli Stati Uniti (Romania, 1996-97; Repubblica Ceca, 1999; Russia, 1999; USA 1999-2001; Israele, 2000; USA 1999-2002).

Le epizoozie negli equini sono molto più frequenti, si presentano con manifestazioni cliniche di tipo encefalomielitico, e recentemente sono state segnalate in Marocco (1996) USA ( 1999-2001), Francia ( 2000).

In Italia la malattia WN negli equini è stata identificata per la prima volta nel 1998, nella zona umida denominata Padule di Fucecchio, in Toscana, in un focolaio che ha provocato la morte di sei cavalli nel periodo compreso fra agosto ed ottobre di quell’anno.

Ad oggi, non sono stati segnalati in Italia casi clinici umani di malattia WN. L’indagine sieroepidemiologica condotta nella regione Toscana in occasione del focolaio di encefalomielite equina del 1998 ha dimostrato l’avvenuta sieroconversione (riscontro di anticorpi neutralizzanti della classe IgG) in 4 soggetti su circa 130 esposti per motivi occupazionali o ambientali, in assenza di qualsiasi sintomo riconducibile alla malattia WN.



Aspetti clinici delle infezioni da virus West Nile (WN)

La malattia WN nell’uomo si manifesta dopo un periodo di incubazione variabile da tre a quindici giorni dopo la puntura infettante.

La maggior parte delle infezioni decorre in modo del tutto inapparente; le infezioni sintomatiche possono manifestarsi in forma simil influenzale con febbre, cefalea, dolori muscolari ed articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo.

Nelle persone anziane, nei bambini molto piccoli e nelle persone con alterazione dell’immunocompetenza, sono possibili manifestazioni più gravi, quali meningite ed encefalite.

La letalità della malattia WN , nelle forme di tipo meningo-encefalitico, può variare tra il 3% ed il 15% (Fonte: Centers for Diseases Control and Prevention –CDC, U.S.A).

Dopo l’infezione si sviluppa immunità che, probabilmente, dura per tutta la vita.



Diagnosi

A causa dell’assoluta aspecificità dei sintomi clinici, la diagnosi di infezione da virus WN è esclusivamente laboratoristica.

E’ possibile effettuare diagnosi sierologica, mediante riscontro di anticorpi delle classi IgM o IgG con metodica ELISA o con le metodiche della inibizione dell’emoagglutinazione o della neutralizzazione anticorpale (in strutture laboratoristiche dotate almeno di livello di sicurezza biologica BSL2).

L’isolamento virale, in adeguato substrato cellulare o mediante la metodica della Polymerase Chain Reaction è riservato a strutture laboratoristiche dotate almeno di livello di sicurezza biologica BSL3.

Il laboratorio di riferimento nazionale per la conferma delle infezioni da WN è il Laboratorio di Virologia, Reparto Infezioni da Arbovirus e Virosi Esotiche, dell’Istituto Superiore di Sanità, viale Regina Elena 299, 00161, Roma.



Misure di prevenzione e controllo

Il controllo dei vettori di infezione rappresenta il metodo più efficace per prevenire l’introduzione del WN in territori indenni e la trasmissione di questo come di altri arborvirus agli esseri umani ed agli animali, nonché per controllare eventuale manifestazioni epidemiche o epizootiche.

I metodi di controllo dei vettori comprendono sia misure di controllo ambientale (controllo della popolazione di zanzare, periodici interventi di disinfestazione ed eliminazione, soprattutto in prossimità delle abitazioni, delle raccolte d’acqua che possono essere sfruttate dalle zanzare per la riproduzione, applicazione di zanzariere e altri mezzi protettivi alle finestre delle abitazioni) che misure di profilassi comportamentale per la riduzione del rischio di esposizione alla puntura di insetti.



Sorveglianza

La sorveglianza per l’identificazione di possibili infezioni da virus WN in campo umano dovrebbe procedere di pari passo con quanto previsto dal Piano di sorveglianza nazionale per la encefalomielite equina WN che prevede, tra l’altro, l’attivazione di un sistema di allerta rapido, per evidenziare la presenza dell’infezione in campo veterinario.

La sorveglianza in campo umano potrebbe essere condotta in forma attiva o passiva.



Sorveglianza attiva

La sorveglianza di tipo attivo, con ricerca dei sintomi e segni di infezione (sieroconversione) andrebbe effettuata su lavoratori o altri soggetti esposti per motivi occupazionali o ambientali/ricreativi (residenti in prossimità di aree in cui è stata dimostrata la presenza dell’infezione tra uccelli o equidi).

La sorveglianza attiva richiede, tra l’altro, attivazione di modalità per l’acquisizione del consenso informato da parte dei soggetti candidati e potrebbe non portare a risultati apprezzabili, in considerazione del basso tasso di attacco dell’infezione (meno dell’1% delle punture di zanzare infette si traduce in infezione sintomatica, mentre le infezioni asintomatiche potrebbero essere più frequenti). Ai fini di una sorveglianza attiva potrebbero essere sfruttate le occasioni offerte da controlli periodici dello stato di salute di lavoratori quali guardie forestali, provinciali, veterinari, addetti agli allevamenti, operatori in oasi faunistiche) senza necessità di ricorrere a prelievi aggiuntivi di sangue.



Sorveglianza passiva

I casi di meningite ed encefalite e acuta virale sono soggetti a notifica obbligatoria secondo quanto previsto dal D.M. 15 dicembre 1990 per le malattie di Classe II e V.

La sorveglianza passiva delle forme umane di malattia di WN andrebbe istituita immediatamente nel caso, attraverso il sistema di allerta rapido in campo veterinario attivato con l’Ordinanza 4 aprile 2002, venga dimostrata la presenza del virus WN sul territorio nazionale.

Per la sorveglianza passiva della malattia WN andrebbero individuati, in ogni regione, almeno uno o due centri ospedalieri che, in aggiunta alle indagini laboratoristiche di routine sui casi sospetti di encefalite/meningoencefalite, eseguano direttamente la ricerca degli anticorpi antiWN, ovvero inviino adeguati campioni di siero e/o liquor al laboratorio di riferimento nazionale (Laboratorio di Virologia, Unità Infezioni da Arbovirus e Virus Esotici - Istituto Superiore di Sanità).

In considerazione delle condizioni climatiche del nostro Paese, il periodo in cui effettuare la sorveglianza passiva della malattia WN va da febbraio ad ottobre nelle regioni centro-settentrionali, e si estende a tutto l’anno in quelle meridionali ed insulari.

I casi in cui richiedere eventualmente la conferma dell’infezione da WN, rispondono alla seguente definizione di caso:

-casi ospedalizzati di encefaliti e/o meningiti asettiche ad eziologia sconosciuta;

-casi sintomatologia febbrile con rash cutaneo nelle zone in cui la malattia WN sia stata accertata negli animali

I campioni di siero (non di sangue intero) non emolizzati, non coagulati, ed i campioni di liquor vanno inviati al Laboratorio di Virologia, Reparto Infezioni da Arbovirus e Virosi Esotiche - Istituto Superiore di Sanità, viale Regina Elena 299, 00161 Roma, in condizioni di refrigerazione (ghiaccio secco) o ancora meglio, congelati a – 20° C o a temperature inferiore.

Idealmente in ogni caso sospetto di malattia andrebbero prelevati due campioni di siero, di cui uno in fase acuta e l’altro a distanza di almeno 15 giorni (fase di convalescenza) per documentare eventuali sieroconversioni; tuttavia anche un solo campione di siero potrebbe essere sufficiente per la diagnosi di conferma.

I campioni vanno accompagnati da schede epidemiologiche ad hoc, che possono essere richieste al Reparto Infezioni da Arbovirus e Virosi Esotiche dell’Istituto Superiore di Sanità, tel 06 4990 3235, fax 06 4990 2082.

Nel caso non fosse possibile l’invio immediato, i campioni di siero e liquor vanno conservati a – 20 ° C o a temperature inferiori.

Si confida nella collaborazione di codesti Assessorati al fine di concordare l’attivazione di forme appropriate di sorveglianza dedicata alla malattia di WN in campo umano e si propone, a tal fine, di esaminare nei dettagli le modalità operative di queste nell’ambito del Gruppo Tecnico Interregionale Malattie Infettive e Vaccinazioni.

Si rimane in attesa di un cenno di riscontro ed assicurazione





Le specie del genere Culex depongono le uova esclusivamente sull’acqua, incollate le une alle altre in modo da formare delle conformazioni tipiche dette “zattere”, contenenti 100-200 elementi. Alla schiusa, sotto la pressione delle larvette, la parte inferiore si apre in modo che queste ultime si vengano a trovare in acqua.





Di più non so che dirti per adesso,!!!
2006-07-25 19:20:58 UTC
il culex restuans è identificato dal relativo addome che diritto e pallido ha regolato le fascie basali,con le fascie basali,con la fasciasul tergum vll curvo un pò dai lati. alcuni hanno 2 bianchi o puntini argentei sul loro scutum. zanzara di formato medio.

piedini scuro regolato col bronzo alla riflessione blu-verde metallica.larghezza ali 4,0 4,4 millimetri. le larve si trovano in stagnidei flussi,fossi,stagni del terreno boscoso e contenitori artificiali raggiungono l'abbondanza più grande nella molla e nell'inizio dell'estate. mordono raramente l'uomo.

può trasmettere l'encefalite equina occidentale.

ciao
DORO
2006-07-24 07:24:48 UTC
Bzzzzzz......
a a
2006-07-23 20:59:17 UTC
e' una zanzara lunga 4 o 4,5 mm corpo molto sottile e zebrato
♥ PiCcOlA Flo ♥
2006-07-23 20:57:49 UTC
Sono zanzare che trasmettono il virus appartenenti al genere Culex... attraverso la puntura di zanzare infette. Il virus non si trasmette da persona a persona, ma soltanto attraverso la puntura delle zanzare, che rimangono infettanti per tutta la durata della loro vita...

Spero che sia quella giusta!... Almeno ciò provato... ehhe!...

Ciao!... :)
irisarimi
2006-07-23 20:50:33 UTC
Si tratta di un tipo di zanzara che è in grado di veicolare un virus chiamato WN.

http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_normativa_355_allegato.doc


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